In materia delle professioni non organizzate ovvero prive di ordini e collegi, sembrerebbe che siamo all’alba di una storica svolta. Tale vuoto normativo sembrerebbe stare a cuore al gruppo politico “Fare Italia” che, in questo mese di dicembre 2011, hanno presentato alla Camera dei deputati un ordine del giorno con il quale chiedono al governo di impegnarsi ad accelerare l’iter del disegno di legge approvato ad unanimità dalla Commissione.
Il CENSIS nel suo ultimo resoconto ha evidenziato che il mondo delle professioni non regolamentate è rappresentato da circa 4 milioni di professionisti. Viene anche giustamente evidenziato che questi contribuiscono in maniera cospicua e sostanziosa allo sviluppo economico del nostro paese. Da queste semplici osservazioni si evince che è giusta l’urgenza di regolamentare un settore come quello delle scienze forensi con le sue molteplici figure, dell’economia come le figure dei tributaristi e di tutte le professioni che se non regolamentate non solo potrebbe portare ad una contrazione di tali risorse ma verrebbe ancora meno la tutela degli utenti.
L’art. 15 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea rimarca e rileva il “principio della libertà professionale” e le autorità pubblica ha l’obbligo di garantire l’effettivo esercizio di questa libertà. E’ tanto giusta questa attenzione che l’ordine del giorno del disegno di legge prevede tra l’altro la costituzione di associazioni professionali che possono rilasciare ai propri iscritti attestazioni di competenza.
Questa situazione, queste lacune normative sono sempre state evidenziate nelle aule di giustizia in primis dagli esperti forensi i quali giornalmente sbattevano il naso contro una falsa concorrenza che creava e crea danno all’utenza. Non a caso una diecina di anni fa è stata costituita dallo scrivente l’ ANEB (Associazione Nazionale Esperti Balistici) con lo scopo di divulgare tale situazioni, effettuare corsi specifici in materia, riunire i professionisti del settore, insomma contribuire a rendere queste figure “certificate” a garanzia dell’utente.
Cosa possiamo dire a coloro che si stanno adoperando a tale svolta storica se non un grazie anticipato ed l’augurio che tale proposta diventi legge tramutando un sogno in concretezza.