ATTENZIONE ALLE GITTATE MASSIME DEI PROIETTILI

 

 

 

 

In questi anni ho avuto modo di intervenire, nella mia qualità di esperto balistico, su molti incidenti sia di origine venatoria e sia origine urbana. In occasioni di festeggiamenti patronali, e in particolar modo quelli natalizi e di fine anno, continua a persistere la cattiva e criminale abitudine, per fortuna circoscritta a pochi sprovveduti, ad utilizzare armi sia corte che lunghe in centri abitati. In alcuni casi queste esplosioni hanno portato lutto in famiglie distanti anche 500/700 metri dall’arma. Non tutti sanno che il proiettile di una pistola può raggiungere, per esempio, anche i 2 chilometri di distanza. Sento la necessità, quindi, di divulgare tecnicamente alcuni accorgimenti al fine di evitare questi spiacevoli incidenti.
Per comprendere con chiarezza cosa avviene dopo la deflagrazione (sparo) di una cartuccia, per esempio in calibro 9×21, è opportuno che in modo sintetico e semplice Vi porti a conoscenza di alcuni fenomeni balistici.
Il proiettile spinto dai gas prodotti dalla combustione della polvere di lancio acquisisce nella canna dell’arma dei tipici fenomeni:
– un movimento giroscopico, quindi una rotazione intorno al proprio asse, prodotto dalle rigature presenti proprio nella canna. Tale movimento consente al proiettile di mantenere stabilità lungo la traiettoria;
– elevate velocità che nel nostro caso è di circa 350 metri al secondo (m/s), ovvero velocità supersoniche. Tali velocità sono originate dalla pressione dei gas che spinge il proiettile.
La traiettoria di un proiettile è una parabola dove l’angolo di proiezione è uguale a quello di caduta. Le armi a canna rigata hanno l’impostazione dell’asse della stessa canna leggermente bassa-alta. Questa condizione tecnica consente al proiettile, nella sua traiettoria curva, di intercettare per due volte la traiettoria di mira (vedere schema).

 

 

 

 

 

 

Per evitare confusione, tralasciamo di descrivere tutta una serie di ulteriori fenomeni importantissimi di balistica esterna, mostrandoVi una importante tabella che è stata esposta da colleghi in varie circostanze scientifiche. In sintesi conoscerete la distanza reale che un proiettile può raggiungere ed essere ancora in possesso di energia cinetica all’impatto.

TABELLE DI ORIENTAMENTO GENERALE GITTATE MASSIME

CALIBRO ═════════════ VELOCITA’ M/sec═════════ GITTATA IN METRI
22 CORTO════════════════ 260 ════════════════════ 1.000
22 l.r. ═══════════════════ 350 ════════════════════ 1.370
6,35 ═══════════════════ 220 ════════════════════ 800
7,65 ═══════════════════ 285 ════════════════════ 1.300
9 X17 ══════════════════ 285 ════════════════════ 1.300
9X19 ═══════════════════ 350 ════════════════════ 1.900
9X21═══════════════════ 350 ════════════════ 1.800
45 A.C.P. ════════════════ 300 ═══════════════════ 1.620
6,5X68 ═════════════════ 1150 ═══════════════════ 5.000

Per comprendere: un tiratore che utilizza la sua pistola, di cui all’esempio, ed immaginando che la quota del bersaglio è uguale alla quota della pistola con braccio teso a 90° ed ad una distanza dall’arma di circa 30 metri, il proiettile o viene fermato dal bersaglio stesso o lo attraversa perforandolo e quindi potrebbe arrecare danno a terze persone è cosa intelligente che dietro ad esso si trovi unparapalle di protezione. Immaginiamo ora che lo stesso tiratore, per un motivo qualsiasi, spari una cartuccia con angolo superiore al bersaglio di circa 30°. Questo proiettile non solo non impatterà sul bersaglio ma supererà il terrapieno e proseguirà la sua corsa fino ad impattare il terreno a circa 1800 m di distanza, sempre che non intercetti diverso bersaglio nella sua traiettoria a parabola. L’energia terminale è tale a quella distanza da creare ancora traumi mortali.
Quindi quando si utilizza qualsiasi arma a canna rigata il tiratore deve sapere che ha una gittata massima letale anche a centinaia di metri di distanza. Sono molto critico, infatti, nei confronti delle fabbriche che costruiscono armi e munizioni, nei confronti delle Commissioni Venatorie Provinciali e delle sezioni del TSN, che nella maggior parte, non dedicano nemmeno una parola in merito alle gittate massime delle armi da fuoco. Non solo i civili non conoscono tali pericoli, ma anche alcuni componenti delle FF.AA. sconoscono l’argomento. Alcuni incidenti mortali verificatisi durante le festività natalizie dimostrano quanto detto.
Per quanto attiene alle attività venatorie in linea generale e specialmente durante le cacciate agli ungulati, il cacciatore deve essere cosciente di non spostarsi dall’appostamento assegnatagli e principalmente capire prima della battuta se le traiettorie originate dai suoi proiettili possano arrecare pericolo a terzi.
Infine l’utilizzo di pallettoni, vietati dalla Legge, è un atto sconsiderato in quanto questo munizionamento origina rosate molto ampie elevando in modo esponenziale il rischio di colpire i colleghi.

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