La bizzarria balistica che sto per raccontarVi, è una chicca che ho letto negli atti parlamentari, dopo che alcune persone me ne avevano suggerito la lettura. Come al solito non comunico l’autore del fatto, non interessa, noi analizziamo solo l’evento.
A seguito della morte della giornalista Ilaria Alpi e del suo cameraman, in Italia furono eseguite delle perizie balistiche. Nella Commissione Parlamentare d’inchiesta fu sentito l’esperto che aveva redatto, appunto il lavoro balistico. Il Presidente chiese sulla distanza di sparo e l’esperto rispose: “…né può darsi il caso che vi sia uno sparo a contatto. Innanzitutto, sparando a contatto, la velocità del proiettile è bassissima,……infatti, il proiettile raggiunge la massima velocità a un metro dal vivo di volata dalla canna. Al di sotto dal vivo di volata della canna ha una velocità bassissima, perché non riesce ad assumere quella velocità….”
Per quelle poche persone che non vedono i telefilm RIS, C.S.I e la Squadra, spiego l’iter cinematico che un proiettile compie nella canna dell’arma e fuori dalla stessa, ovvero quando questo lascia il vivo di volata. Una volta che il percussore percuote l’innesco della cartuccia, da inizio al fenomeno balistico, che consiste in una espansione dei gas con un’azione meccanica attiva principalmente sul proiettile, azione meccanica che imprime al proiettile una velocità di oltre 400 m/s e termina quando il proiettile abbandona la canna ed il vivo di volata in quanto i gas, non essendo più costipati, si espandono e non imprimono più alcuna forza al proiettile.
Per il nostro consulente invece, la velocità del proiettile è originata ed aumenta fuori dalla canna, chissà da chi e da che cosa…..