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1. 9×19 Parabellum con croce NATO
2. 9×19 con proiettile blindato
3. 9×19 con proiettile in piombo
Che confusione!
Eppure ho inteso alleggerirVi, escludendo i calibri: 9×17, 9×23, 9 Glisenti, 9 Makarov, 9 Mauser, 9 Steyr e 9 Police, che di fatto hanno comunque delle discriminanti metriche tra loro.
Come può il Giudice, il Magistrato, la P.G. o chi opera nel mondo forense, discriminare in scienza e coscienza nei confronti di un indiziato trovato in possesso di una cartuccia in 9×19? Sarà accusato di possesso illegale di munizionamento da tipo guerra, militare o civile? La classificazione, come capite, non è di poco conto.
Per comprendere la difficoltà del problema necessita che Vi porti a conoscenza che fino a non molti anni fa, il calibro militare per antonomasia era il 9×19 Parabellum con croce NATO, ovvero quello utilizzato solo dalle Forze dell’Ordine. Lo stesso era conosciuto anche con dei sinonimi quali; 9 Lungo, 9 Parabellum, 9 M38.
Anche oggi il calibro militare è il 9×19 con croce NATO; però non è più altrettanto semplice discriminare in merito per i seguenti problemi:
—Il 1° problema sorge quando il Ministero incluse il revolver Smith & Wesson modello 547 calibro 9 Parabellum nella categoria delle armi comuni da sparo di cui all’art.2 della L. 110/75, operata con Decreto del Ministero dell’Interno 502963 10 C.C./C-80 del 20.7.1982, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12.08.1982. Tale classificazione autorizza ad immettere sul mercato civile le cartucce 9×19 con proiettile in piombo nudo. Per la prima volta viene classificata una cartuccia in 9×19 come civile, anche se il proiettile differenzia la classe.
–Il 2° grosso problema è rappresentato dalla conformazione della cartuccia da utilizzare nel revolver. Questa cartuccia, a differenza delle cartucce più utilizzate per revolver che sono predisposte con un collarino sporgente (RIMMED) (schema 1. Collarino in blu), ha invece un collarino (RIMLESS) con gola di estrazione (schema 2. Gola in verde) che viene utilizzato normalmente per le pistole semiautomatiche.
La presenza di questo calibro ha messo l’esperto in una situazione di forte imbarazzo. Ora al di là dei rigorosi capitolati emessi dal Ministero inerenti la produzione di tali cartucce, rimane il fatto che tutte queste cartucce hanno misure identiche è tutte possono essere utilizzate nelle stesse armi.
Il 3° problema, forse il più grave, sorge quando il Ministero degli Interni con circolare nr. 559/C -50,133 – E-99, 22.Marzo.1999 definisce, giustamente, che le cartucce con croce NATO, quindi cartucce militari, una volta esplose il bossolame residuo “..non può essere considerato parte di munizioni per armi da guerra mancando il requisito della destinazione…” anche quando:“..lo stesso proviene da rinvenimento quale res derelictae…” Evidenzio che tale circolare è un segno di grande civiltà ed ha fatto bene il Ministero a fare chiarezza, il problema è quello che crea delle antitesi che confondono i semplici cittadini. La domanda che essi si pongono è questa: “..perché il munizionamento 9×19 a palla in piombo nudo è considerato civile, mentre il 9×19 a palla blindata è considerato militare?”
Per rendere più confusa la situazione (e nell’acqua torbida si ci pesca molto bene) è lecito pensare che tale bossolame, ora demilitarizzato, possa essere ricaricato da persone in possesso di titolo. Ricaricandolo con palla di piombo nudo, la nuova cartuccia è considerata munizionamento civile, utilizzando nella ricarica dello stesso bossolo una palla blindata questa assume la veste di munizionamento tipo militare. Ora mi chiedo se il Ministero sostiene che il bossolame non possedendo la destinazione non ha i requisiti a norma, perché ancora tale differenza?
Non parliamo dalla Legge 110/75 quando definisce i requisiti dell’arma da guerra. Questi sono racchiusi in forza di due criteri che non sono indipendenti fra loro, ma intrinsecamente connessi. Sono armi da guerra:
# “..le armi di ogni specie che, per la loro spiccata potenzialità di offesa, sono o possono essere destinate al moderno armamento delle truppe nazionali o estere, per l’impiego bellico. . .”
Per quanto attiene l’armamento degli eserciti deriva una certa perplessità ed incertezza se si pensa per esempio che in alcuni paesi esteri le cartucce calibro 7,65 mm, universalmente ritenute munizioni per armi comuni da sparo, vengono impiegate come calibro militare. Per quanto attiene la spiccata potenzialità non può essere considerato un requisito obbiettivo in quanto esistono calibri di tipo civile, come il 45 ACP, 44 Magnum, 357 Magnum, il 10 Auto, 38 Special, che hanno una potenzialità fortemente superiore al 9 Parabellum. In fine non posso non evidenziare che in un contesto odierno di mercato globale, come quello europeo, senza frontiere, appare strano che un’arma ritenuta da guerra in Italia sia, invece, considerata civile nel resto d’Europa.
Non sarebbe stato più semplice, a questo punto, considerare le pistole 9×19 come armi comuni da sparo?