LA RICERCA E LA SALVAGUARDIA DI ELEMENTI PROBATORI NELLA FASE DELLE INDAGINI PRELIMINARI

Illustro, in modo estremamente riassuntivo, ciò che può considerarsi la mia esperienza nella qualità di esperto balistico e quella di esperto nel sopralluogo. La struttura principale dell’aggiornamento è tratta, comunque, dalle esperienze proposte da colleghi in occasione del convegno del “sopralluogo giudiziario” tenutosi a Lugano il 8.11.94. In questi ultimi anni ho notato che tali esperienze sono state disseminate in modo considerevole da altri colleghi, diffondendo con grande capillarità i pilastri di un buon sopralluogo.

 

 

 

 

 

Il ragionamento fondamentale che si può immediatamente proporre è che sul luogo del reato si formano gli elementi materiali costitutivi dello stesso.

Anche se banale, ne possiamo sinteticamente rammentare l’utilità:
–verificare la realtà del reato, la sua qualifica particolare e fissarne le
circostanze;
–identificare l’autore del reato;
–accertare la presenza di più autori, con i rispettivi ruoli;
–mettere in relazione i diversi casi (banca dati);
–confermare o smentire delle testimonianze, delle confessioni o la versione dei fatti così come spiegate dall’autore.

DEFINIZIONE E PRINCIPI FONDAMENTALI ATTUALI

A nostro parere, uno dei più semplici concetti generali legato al sopralluogo, ci sembra senz’altro quello che espresse il prof. P. Margot, Rettore dell’Università di Losanna, al nostro Presidente. Tale concetto fu cosi espresso:

“Il luogo del reato contiene delle informazioni che occorre ricercare in modo sistematico, legale e scientifico: Si tratta di un compito arduo, che richiede pazienza, attenzione e precisione; un elemento che a prima vista non sembra importante può improvvisamente assumere grande valore nel corso dell’inchiesta: nulla dev’essere lasciato al caso”.

E se il Prof. Margot ci permette, noi aggiungeremmo, che la peggiore autorete che può creare l’investigatore “tuttologo” è quando, pur conoscendo i propri limiti, dà forzosamente letture su indizi inesistenti, volendo disconoscere, lo stesso, che per ottenere reali possibilità di successo, lo sforzo ed il risultato deve essere di un “team” e non di una singola persona.

La situazione che si presenta sul luogo del reato è dinamica e dei cambiamenti intervengono con il passare del tempo.
Da questo momento in poi, una serie e coscienziosa fissazione dello stato dei luoghi presuppone una chiara definizione dei compiti e delle competenze. Per tutti i vari operatori: Magistrati, Ufficiali, Funzionari di Polizia, Medici Legali, Balistici, ecc.- gli esperti preposti al sopralluogo sono gli assoluti padroni della scena del reato, e ciò indipendentemente dal grado e dalla funzione che essi rivestono, assumendo tutta la responsabilità del loro operato (tale responsabilità, però, deve essere assunta!)
Non è ammissibile che un balistico, un medico legale, un operatore di polizia, ecc., a causa della sua imperizia, distrazione e negligenza, possa, impunemente, vanificare le indagini di un reato.

La gestione delle inchieste più importanti a seguito di eventi gravi, come gli omicidi, dove il sopralluogo è una delle fasi principali, implica un indispensabile coordinamento fra le parti che intervengono.

Le cose non sono sempre come appaiono a prima vista e non bisogna avere paura di modificare la propria opinione, in quanto ogni ipotesi è solo temporanea.
Un’interpretazione circa il valore di questi elementi va fatta tenendo in considerazione il contesto in cui questi sono stati assunti e le relative circostanze ambientali. –non è sempre sufficiente trovare un’impronta sul luogo incriminato per incolpare qualcuno.
Ci è veramente difficile, ora, continuare tecnicamente il discorso, ma non possiamo sottacere le enormi difficoltà che i piccoli centri di polizia scientifica e o dei S.I.S. trovano sul loro cammino.
Per come è risaputo questi piccoli centri provinciali, hanno personale specializzato a fotografare e identificare i luoghi. Spesso, però, sono chiamati, loro malgrado, per compiti altamente specializzati, compiti che potrebbero effettuare soltanto le sedi regionali della Polizia, dei Carabinieri o specifici professionisti.
La realtà attuale e le esperienze dirette indicano poi abbastanza chiaramente che, nel limite del possibile, chi ha l’onere della responsabilità dell’inchiesta dovrebbe sovrintendere alle prime operazioni legate al sopralluogo, in stretta collaborazione con i tecnici altamente qualificati.

Ora ci accingiamo a dare, con la massima umiltà, tutta una serie di consigli pratici, frutto di anni di sopralluoghi che sono stati visualizzati appunto in occasione dell’incontro internazionale svolto a Lugano.

PRECAUZIONI DA PRENDERE

Teoricamente, molto teoricamente, da parte dei primi agenti di polizia giunti sul luogo, una corretta e valida preservazione delle tracce dovrebbe risultare del tutto agevole.
Si tratterebbe in effetti di applicare i 4 concetti seguenti:
–evacuare i luoghi e impedire l’accesso a chiunque;
–non toccare nulla;
–proteggere le tracce;
–Immediata verifica d’identità delle persone presenti e stabilire il motivo della loro presenza sul luogo, per iscritto.
In pratica questo compito, parte integrante della funzione dell’agente di polizia, risulta tutt’altro che semplice e scontato!
A questo punto la funzione degli agenti di polizia sul luogo del reato, in attesa dei tecnici della polizia scientifica o di altre figure, è quella universalmente riconosciuta di “immedesimarsi in cani da guardia, piuttosto che in cani da caccia” tra le altre precauzioni è quella di usare in modo imperativo i guanti in lattice o cotone ed i proteggi-scarpe.
Da vietare in modo assoluto la cattiva abitudine di utilizzare il luogo stesso del reato, quale “Posto Comando” con funzionari che intralciano il sopralluogo. Un’attenzione particolare, deve essere posta nella descrizione dei plichi contenenti i reperti, SPESSISSIMO le stesse descrizioni non sono attinenti la realtà del contenuto. Per distrazione, per negligenza o per semplice ignoranza ai reperti vengono date descrizioni sbagliate che si ripercuotono negativamente durante il dibattimento. Varrà la pena visualizzare alcuni degli errori più ricorrenti:
· Proiettile descritto come: ogiva, palla, pezzo di piombo, cartuccia;
· Pistola descritta come: Revolver e viceversa;
· Bossolo esploso descritto come: Cartuccia e viceversa;
· Calibri delle cartucce e dei bossoli con diciture anglosassoni riportati in modo errato;
· Calibro dell’arma, del munizionamento e dei bossoli riportati in modo errato;
· Numero dei reperti errati;
· Descrizione della matricola con numeri errati;
· Pallettoni descritti come proiettili e viceversa;
· Repertare in un solo involucro più indumenti. Tale grave errore non deve mai verificarsi in quanto il contatto di più indumenti si presta al transfert o ad un inquinamento;
· Effettuare un solo prelievo, per la ricerca di polvere da sparo, su più superfici. Ogni superficie deve essere trattato con specifico stub;
· Smontare armi e o reperti senza la presenza degli esperti; Non è la prima volta che pur avendo constatato che l’arma in reperto era scarica, è stata smontata causando la rottura di elementi fondamentali per le analisi investigative balistiche;
· Fotografare e o filmare i luoghi e i reperti in macro. Ciò non consente poi di avere un quadro generale della loro ubicazioni;
· Raccogliere reperti senza, propedeuticamente, effettuare una adeguata documentazione fotografica o planimetrica;
La lista certamente non termina con questo breve elenco, vale la pena, invece, continuare nella nostra carrellata.

ALCUNI ASPETTI PRATICI DEL SOPRALLUOGO

A completamento delle tecniche tradizionali e riconosciute di fissazione dello stato dei luoghi (descrizione, rilievi fotografici e schizzi planimetrici), riteniamo essenziale la videoregistrazione, con attenzione all’insieme e nei suoi diversi aspetti di dettaglio.
Rimane pure preziosa una sistematica registrazione delle informazioni, in quanto è presuntuoso e molto rischioso fidarsi ciecamente della propria memoria per ritenere anche solo gli elementi principali, figuriamoci poi i dettagli. Anche qui la tecnica ci ha fornito di miniregistratori o di dittafoni.

“Qualsiasi elemento, come pure l’assenza di elementi, può costituire una prova”.

In questa ottica, per affrontare un sopralluogo nel migliore dei modi, 3 fattori appaiono particolarmente importanti:
— il metodo: criterio di lavoro logico, con procedimento sistematico e ben definito;
— la completezza: nulla occorre tralasciare o dare per scontato, usare un “check-list” quale promemoria sul da farsi;
— il valore e la precisione dei dettagli: sono forse i soli che talvolta permettono di confermare o smentire ipotesi e testimonianze.

La migliore e più convincente dimostrazione circa l’effettiva origine degli elementi materiali rilevati sul luogo del reato è data da una rigorosa documentazione fotografica prima della loro assunzione.
Si tratta di una necessità che spesso può risultare superflua, ma in certi casi ne è per contro determinante e permanente per evitare spiacevoli errori e malintesi. Vale la pena ricordare che in sede processuale questi possono essere assunti come prova.
Fissare esattamente DOVE è stato prelevato CHE COSA, non può che andare a tutto vantaggio di una corretta e incontestabile procedura.
Va inoltre rilevato come una ricerca di tracce non può più limitarsi al solo aspetto qualitativo ed eventualmente quantitativo.
Un interesse preponderante va pure assumendo quello “MORFOLOGICO” ossia relativo alla posizione e conformazione delle stesse, che possa in sostanza fornire una risposta al COME le medesime si possono essere formate (dinamica).

Sul luogo del reato bisogna operare con criteri selettivi. Particolare attenzione verrà dunque riservata alla CLASSIFICAZIONE, alla DOCUMENTAZIONE, alla CATALOGAZIONE ed alla REPERTAZIONE – in modo rigorosamente separato per evitare le contaminazioni.

E’ importante disporre di materiali idonei alla ricerca ed al prelievo delle tracce: i principi criminalistici moderni hanno portato ad un radicale cambiamento nella ricerca ed evidenziazione dei vari tipi di tracce sul luogo del reato, purtroppo l’unico handicap è quello che detti sofisticati mezzi, necessitano di personale specializzato. Varrà la pena menzionare, per esempio, gli ultimi sistemi per l’esaltazione delle impronte papillari latenti:
· Metodo ai vapori del cianoacrilato;
· Metodo alla ninidrina;
· Polveri magnetiche fluorescenti;

Nello spirito sopra indicato, risulta di capitale importanza, anche se lo ripetiamo, una rapida protezione delle mani, sia delle vittime sia dei sospetti, usando dei semplici sacchetti di carta o di plastica (attenzione al problema della traspirazione, praticare dei fori).
Essendo queste le prime armi naturali usati sia per l’attacco che per la difesa, le stesse sono in effetti portatrici privilegiate di tracce (ferite, sangue, polvere da sparo, fibre tessili e materiale biologico sotto le unghie, ecc.)

Analoga precauzione va adottata per i vestiti, con speciale raccomandazione verso i sanitari nel toglierli (evitando di farlo attraverso lacerazione già presente), come pure di ricordare loro di tenerli separatamente, quante volte si è arrivati troppo tardi!

Non vorremmo entrare nel merito, per ora, delle tecniche di prelievo delle singole tracce, ci preme, però, ricordare come quelle di origine biologica, meritino una attenzione particolare sia nel prelievo, da effettuarsi con una certa sollecitudine, sia e soprattutto nella loro conservazione, poiché la loro naturale degenerazione ne può condizionare notevolmente la possibilità di un loro successivo esame.

Infine un ulteriore raccomandazione: la trasmissione dei diversi reperti fra servizi di polizia, laboratori, periti, magistrati, ecc. Va sempre registrata in modo preciso: data, distinta completa e ricevuta. Ci permettiamo ricordare che la Suprema Corte ha disposto che le consulenze effettuate su reperti i cui plichi non siano stati controllati con apposito verbale dal magistrato, non trovano spazio nel procedimento.

METODO TECNICO-SCIENTIFICO, DA ESEGUIRE AL MOMENTO DELL’ ARRESTO.

Infine, ma non meno importante, riteniamo necessario dare alcuni suggerimenti in merito al modo materiale di arrestare un indiziato, che dovrà essere sottoposto ad accertamenti sui residui di polvere da sparo.
Pur non entrando nel merito chimico degli accertamenti, in questa fase delle indagini preliminari è, però, opportuno chiarire degli aspetti tecnici che riteniamo fondamentali.
Una volta eseguito un accertamento sull’indizizto al fine di verificare la presenza di particelle provenienti da deflagrazione di cartuccia, nelle aule di giustizia vengono affrontate le interpretazioni sugli esami degli stubs. E’ facile dimostrare, al Consulente di Parte, che quelle analisi erano positive non perché l’imputato avesse fatto uso di arma, ma perché, durante la fase dell’arresto, l’imputato era stato, involontariamente, inquinato dagli stessi Organi di Polizia, in quanto soggetti che maneggiano armi.
Al fine di comprendere meglio “l’inghippo”, analizziamo un immaginario arresto di un indiziato che dovrà subire un prelievo per l’accertamento dei residui di polvere da sparo.
FASE PRIMA: L’imputato viene preso per le mani alle quali vengono poste le manette, in questa fase, vi è uno strofinio meccanico tra gli indumenti dei poliziotti e l’imputato;
FASE SECONDA: L’imputato viene posto nella macchina di servizio, ed al fine di salvaguardare il capo dello stesso da un probabile urto con il montante dell’autovettura, la mano di un poliziotto si poggia sul suo capo. In questo caso si ha un diretto contatto tra le mani del poliziotto e la testa dell’indiziato;
FASE TERZA: L’imputato è posto in macchina tra due agenti della Polizia, anche in questa fase vi è un ulteriore strofinio meccanico tra indumenti dei vari soggetti e uno strofinio meccanico tra gli indumenti ed le mani dell’imputato con la tappezzeria dell’autovettura;
FASE QUARTA: L’imputato viene prelevato dalla macchina (magari da altri agenti) e accompagnato in una stanza, dove viene fatto sedere su una sedia vicino ad una scrivania, dove probabilmente comincia a firmare verbali. Anche in questa fase, vi sono ulteriori motivi di strofinii e contatti.
FASE ULTIMA: L’Agente della Scientifica raggiunge l’imputato e, dopo aver letto le istruzioni allegate agli stubs, istruzioni che obbligano il tecnico a salvaguardare le sue mani con dei guanti in dotazione, in quanto potrebbe inquinare l’imputato, preleva dal suo corpo probabili tracce di residui di polvere da sparo.

Probabilmente saranno stati gli agenti ad essere inquinati dall’imputato, ma in scienza e coscienza l’iter che viene usato sugli indiziati, nella fase dell’arresto, non può che creare dubbi e perplessità, proprio perché è stato dimostrato che un inquinamento è realmente possibile.
Come si può ovviare a tale meccanismo rendendo la prova affidabilissima, attendibilissima e inattaccabile da verosimile transfer? Ritengo che con una modica spesa, non superiore ai 2,00 Euro, tale problema può essere risolto nel seguente modo:
-Le autovetture degli organi di polizia, tra le loro sofisticate e costose attrezzature, dovrebbero contenere un piccolo Kit (che ho battezzato S. I. T. ovvero kit per la Salvaguardia dell’Indiziato da Transfer) formato da:
-un camice del tipo usa e getta;
-un copricapo del tipo usa e getta;
-un paio di guanti di politene del tipo usa e getta.
Per cui il primo contato tra l’imputato e gli organi di polizia è quello della “vestitura”, che salvaguardi lo stesso da qualsivoglia inquinamento o transfer. La eventuale positività o negatività, per il P.M., per Il Perito e per il Giudice, non potrà che essere, in scienza e coscienza, una vera prova provata. Tale semplice proposta l’ho inviata da diversi anni alla Direzione Nazionale Antimafia per una loro valutazione. Potrebbe apparire una sciocchezzuola ma assicuro che a seguito di un dubbio di transfert, i Tribunali, mettono in moto, giustamente, tutta una serie di nuove indagini con nomine di periti i cui costi sono inimmaginabili e i cui risultati non risolvono più i dubbi e i quesiti.

A conclusione, per ottenere dei risultati positivi, riteniamo che un presupposto essenziale, che riassuma un po’ tutti i concetti sin qui esposti, stia alla base di tutto: “LA QUALITA’ DEL LAVORO EFFETTUATO NEL CORSO DEL SOPRALLUOGO”.
Ne consegue che, proprio e soprattutto in un primo momento, se si vogliono sfruttare al massimo le opportunità, non occorre lesinare nel mettere a disposizione personale e mezzi qualificati per un determinato caso: lo sforzo in questo senso deve essere prioritario e totale!

CHECK- LIST

Uno strumento utile nei sopralluoghi, può essere un memorandum numerato, che riassuma le tappe essenziali e le operazioni da portare a termine.
Aiuta a non dimenticare delle procedure, standardizza ed uniforma il lavoro e principalmente stimola il tecnico del sopralluogo a portare a termine tutto l’utile e non solo il necessario. Ma principalmente offre l’ossatura per lo svolgimento sequenziale corretto delle operazioni di sopralluogo, in quanto accade che si pensa e si dice di voler fare più tardi, ma che immancabilmente poi si dimentica di fare.
Si ricorda che tale strumento è stato fortemente valorizzato ed esposto proprio in occasione del già citato convegno sul “Sopralluogo Giudiziario” tenutosi a Lugano l’8.11.94.

Sopralluogo Giudiziario
(check-list generale)

1. Chiamata/allarme
2. Arrivo sulla scena
3. Ispezione preliminare del cadavere
4. Attuare procedure di controllo della scena
5. Allestire protocollo, giornale
6. Linea di condotta per mantenere integrità della scena
7. Allestire Posto Comando
8. Personale Servizi Ambulanza
9. Armi
10. Custodia del sospetto
11. Documentazione fotografica
12. Planimetria del luogo
13. Ricerca tracce (impronte, micro)
14. Perquisizione
15. Descrizione cadavere
16. Esame medico legale preliminare
17. Trattamento tracce (“catena della custodia”)
19. Liberare il luogo

A. Collaborazione Polizia- Esperti -Servizi di Soccorso
B. Microtracce
C. Lampadine della fanaleria
D. Dischi odocronografi
E. Cinture di sicurezza
F. Pneumatici difettati
G. Decessi in vasca da bagno
H. Accertamenti durante autopsia
I. Esplosioni – Salvaguardia tracce
K. Sequestri Stupefacenti

1. RICEZIONE DELL’INFORMAZIONE (CHIAMATA):
– Date e ore della chiamata (sequestrare le registrazioni)
– Informazioni ricevute da
– Diffusione a

2. ARRIVO SULLA SCENA DEL CRIMINE
– Se ne è il caso, identificarsi con il giubbotto “POLIZIA”
– Ora di arrivo
– Indirizzo esatto del luogo
– Annotare il tempo esterno, condizioni di temperatura
– Condizioni di luce esterna
– Chiedere ai primi agenti di polizia intervenuti il decorso dei fatti dal loro arrivo
– Reato scoperto da (data e ora della chiamata iniziale). Dettagli completi delle iscrizioni di polizia nei rapporti giornalieri della centrale di ricezione.
– Definire cosa è stato fatto dal primo agente intervenuto. Investigazioni iniziali
– Protezione della scena del crimine
– Conferma dell’allarme alle centrali operative
– Chiamate di rinforzi
– Diffusione dell’informazione: dispacci telex e radio
– Risultati delle investigazioni preliminari

Registrare le persone presenti sul luogo:
– Personale di Polizia
– Personale dei servizi di soccorso/ambulanze
– Familiari, parenti, amici e conoscenti della vittima
– Testimoni; incluse persone trattenute dalla polizia
– Tenere i testimoni separati
– Provvedere alla loro sicurezza, disponibilità e reperibilità

3. ISPEZIONE PRELIMINARE DEL CADAVERE SULLA SCENA DEL CRIMINE

– Dati della vittima – nome e indirizzo se conosciuti (incluso sesso, età, ecc…)
– Posizione della vittima, descrizione
– L’agente di polizia che vi ha condotto attraverso la scena fino al corpo ha usato sempre il medesimo percorso come il primo agente intervenuto?
– La morte è verificata?
– Annotare le condizioni del cadavere
– Assicurarsi se vi sono o no dei sospetti in custodia della polizia
– Ci sono altre vittime, feriti?
– Si tratta di un caso plurimo? (eventualmente trattare come casi separati)
– E’ già stato assegnato ufficialmente un investigatore al caso?
– Se la vittima è identificata far procedere a dei controlli presso archivi, incarti, casellari, ecc…

4. METTERE IN ATTO PROCEDURE PER IL CONTROLLO DELLA SCENA DEL CRIMINE

– Determinare l’opportunità e la portata di una valutazione generale della scena
– Scattare delle istantanee preliminari, per fissare subito la situazione e mostrarla ad altri che interverranno
– Organizzare la scena con delle aree e dei perimetri
– Se non è già stato fatto dalla prima pattuglia, delimitare la scena.
Circoscrivere ampiamente, isolando con nastri, barriere, ecc.
– Circoscrivere perimetri esterni e interni di sicurezza per limitare l’accesso ai soli addetti
– Ricordarsi la regola delle due scene del crimine
– l’area generale per la polizia ed altro personale ufficiale
– l’area forense, laddove si potranno rilevare le tracce
– Assegnare del personale di polizia al mantenimento degli sbarramenti
– Aggiornare ed espandere, se necessario, la zona protetta. Vi sono più scene del crimine? Altre aree da proteggere?
– Stabilire un unico percorso/cammino d’accesso alla scena del crimine
– Attuare tutte le procedure utili alla salvaguardia e protezione delle tracce

5. ALLESTIRE UN PROTOCOLLO, GIORNALE/DIARIO DI BORDO

– Incaricare un agente di registrare i nominativi del personale di polizia e di soccorso che ha risposto alle chiamate di intervento
– Incaricare un agente di registrare i nominativi del personale e dei civili coinvolti o presenti sulla scena
– Vietare l’accesso, eccetto il personale autorizzato e impegnato in questa investigazione
– Registrare l’orario e partenza di tutte le parti in causa (incluso medico, magistrato, tecnici, periti, ecc…)
– Questo giornale/diario deve poi essere consegnato all’incaricato dell’inchiesta

6. STABILIRE UNA LINEA DI CONDOTTA PER MANTENERE L’INTEGRITA’ DELLA SCENA DEL CRIMINE

– Non toccare, muovere o alterare nulla prima che una documentazione completa sia stata fatta (osservare, descrivere, annotare)
– Registrare ogni alterazione della scena del crimine fatta per ragioni investigative o per emergenza
– Luci accese o spente
– Porte aperte, chiuse, serratura chiusa o no ?
– Cadavere spostato o si trova nella sua posizione finale ?
– Finestre aperte, chiuse, assicurate o no ?
– Nominativi di tutti coloro che hanno mosso il corpo, prima e durante l’intervento della polizia
– Mobili o oggetti spostati ?
– Gas domestico inserito o no ?
– Elettrodomestici inseriti o no ?
– Se vi sono veicoli coinvolti: motore inserito o no ? motore freddo o caldo?
– Non usare nessun telefono situato all’interno della scena del crimine.
– Coordinare le attività e dirigere gli investigatori fissando le responsabilità dei singoli (data d’ordine)
– Mettere in atto procedure per salvaguardare delle prove dalle intemperie e dalla presenza umana
– Non è permesso fumare
– Non aprire nessun rubinetto, non scaricare il water, non far uso di nessuna delle strutture della scena del crimine
– Annotare le condizioni dell’illuminazione, apparecchi elettrici come radio, TV, orologi, telefoni, segreterie, fax, ecc.

7. STABILIRE E ALLESTIRE UN POSTO COMANDO QUALE QUARTIERE GENERALE TEMPORANEO

– Scegliere un luogo fuori dalla scena del crimine, possibilmente con due telefoni, eventualmente cellulari (chiamate in entrata e in uscita)
– Notificare agli altri partner del sopralluogo, altri enti, centrali operative questi numeri di telefono
– In particolare:
– Tecnici dei servizi di polizia scientifica o esperti professionisti
– Medico legale e collaboratori
– Investigatori aggiunti e altro personale di polizia
– Magistrati

8. PERSONALE DEI SERVIZI DI AMBULANZA

– Se il personale dell’ambulanza era presente sul luogo prima dell’arrivo della polizia stabilire se loro o qualcun altro hanno spostato il cadavere o altri oggetti. Se sì annotare quanto segue:
– Quando è stata fatta questa alterazione?
– Motivo dello spostamento?
– Personale che ha effettuato lo spostamento
– Momento del decesso se pronunciato dal personale medico
dell’ambulanza.

9. ARMI
– Se vi sono delle armi, procedere come segue:
– Armi da fuoco: non procedere alla scarica
– Registrare dove l’arma è situata
– Salvaguardare l’arma per gli esami balistici
– Prima di procedere ad altri accertamenti assicurarsi che l’arma sia stata fotografata
– Se l’arma è da fuoco, considerare la possibilità di effettuare una ricerca di residui dello sparo sulle mani della vittima o dei sospetti
– Determinare se l’arma proviene dal luogo dove il fatto è avvenuto
– Determinare se vi è del sangue o altre tracce sull’arma

10. CUSTODIA DEL SOSPETTO

– Se il sospetto è stato arrestato ed è presente sulla scena, assicurarsi che sia stato immediatamente allontanato dalla stessa. Un suo ritorno è possibile solo se su di lui e sui suoi abiti è stata effettuata una ricerca di tracce.
Repertare i suoi indumenti
– Repertare tutti gli elementi utili, tracce repertabili sul sospetto: sangue, armi, microtracce, terra, ecc.
– Assicurarsi che il sospetto, da quanto è avvenuto il fatto, non abbia lavato le mani, non abbia bevuto alcolici o fatto uso di medicamenti o stupefacenti, e non abbia urinato. Impedire che egli possa distruggere o alterare ogni tipo di prova.
– Registrare ogni dichiarazione spontanea fatta dal sospetto

PERQUISIZIONE E RICERCHE SULLA SCENA DEL CRIMINE

– Non si intraprende la perquisizione del luogo prima che tutta la procedura del sopralluogo tecnico non sia conclusa (escluso casi di estrema urgenza. Usare il buon senso!!!).

11. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLA SCENA DEL CRIMINE

– Devono essere scattate le seguenti fotografie:
– Panoramiche intere del luogo dove il fatto ha avuto luogo
– Panoramiche delle aree e locali contigui
– Fotografare discretamente la folla e gli astanti presenti
– Riprendere il sospetto ed i testimoni
– Fotografare gli abiti e le scarpe (anche le suole)
– Fotografare ferite e lesioni (corpo, volto, mani)
– Non aggiungere segni (gesso) o altre iscrizioni prima di aver scattato le vedute generali
– Fotografare dal generale al particolare
– Se possibile scattare foto generali con riferimento geografico (punti
cardinali)
– Eliminare oggetti estranei (equipaggiamenti di polizia, ecc..)
– Visualizzare la relazione fra gli oggetti ed il loro ambiante
– All’esterno in relazione a punti fissi con una ripresa ad altezza d’occhio
– All’interno riferirsi a porte, finestre, ecc. per posizionare la scena, il cadavere
– Tutte le foto ravvicinate o di piccoli oggetti devono dapprima comprendere una foto più ampia che li relativizzi alla scena, in seguito particolare con riferimento metrico

FOTOGRAFIE RACCOMANDATE

– Entrata dell’edificio
– Entrata dell’appartamento, del locale dove vi è la scena del crimine
– Diverse immagini intere del cadavere
– Panoramica generale del cadavere con la scena del crimine
– Particolari del corpo
– Particolari di ogni ferita lesione visibile, come pure di ogni altro elemento utile (fibre, capelli, altre microtracce, strappi e macchie sugli abiti, sangue perso dalla vittima, ecc…) particolari di gioielli, orologi ed altri oggetti indossati o portati dalla vittima
– Se il corpo è stato mosso scattare una immagine dello stesso in posizione originale ricostruita
– Vedute delle possibili vie d’accesso e fuga
– Aree forzate per accedere al luogo
– Luogo e veduta macro di ogni traccia trovata. Un quadro completo dettagliato delle tracce di sangue può permettere una ricostruzione dinamica dell’accaduto.
– Ogni impronta digitale rilevata deve essere fotografata sul luogo così come il prelievo
– Dopo aver evacuato il cadavere fotografare l’area sottostante
– Fotografare ogni altra traccia sottostante il cadavere

12. PLANIMETRIA DEL LUOGO

– Schizzo a mano libera della situazione
– Introdurvi le misure richieste
– Specificare l’indirizzo esatto, la posizione all’interno di un edificio, il Nord
– Leggenda per identificare tutte le componenti dello schizzo
– Scala di rapporto

13. RICERCA DI IMPRONTE DIGITALI E DI TRACCE MICROSCOPICHE

– Luogo di accesso e uscita
– Armi e oggetti apparentemente manipolati e tutti quelli che potenzialmente avrebbero potuto esserlo
– Maniglie delle porte e delle finestre
– Apparecchi telefonici, citofoni, ecc..
– Finestre
– Vetri e specchi
– Interruttori della luce
– Aree recentemente modificate o alterate
– Oggetti mancanti dalla loro ubicazione normale e originale
– Sicuramente e sistematicamente tutte le superfici lisce e quelle cartacee
– Valutare la possibilità di rilevare impronte o orme su pavimenti, piastrelle, mobili e muri
– Eventuale ricerca generalizzata con cianoacrilato o benzo-flavone in tutto il locale
– In ultima sede procedere ad una ricerca sistematica finale di tracce di sangue latenti con Luminol (attenzione alla contaminazione di chi ha lavorato sul luogo).

14. RICERCA APPROFONDITA DEL LUOGO, PERQUISIZIONE

– Definire quale area si vuole controllare
– Formulare ipotesi ricostruttive del caso per indirizzare la ricerca
– Stabilire il metodo di ricerca
– Ogni nuova traccia scoperta deve essere documentata fotograficamente, registrata e preservata
– Aree da controllare:
– Punto d’entrata
– Via di uscita o di fuga
– Il sospetto e suoi abiti e scarpe come pure tutti i suoi effetti personali
– Tutte le posizioni in cui sono state ritrovate delle tracce
– Veicoli usati per compiere il crimine, veicolo della vittima e del sospetto
– L’abitazione del sospetto
– Il luogo dove è stato compiuto il fatto
– Il luogo di ritrovamento della vittima
– Il luogo dal quale la vittima è stata mossa

15. DESCRIZIONE DEL CADAVERE

– Procedere ad una descrizione completa del cadavere, con le seguenti informazioni:
– Posizione del cadavere
– Sesso
– Razza
– Apparenza
– Età
– Costituzione
– Colore dei capelli
– Descrizione degli indumenti
– Presenza o assenza di gioielli, orologi
– Tracce o lesioni (lividi, morsicature, ferite, ecc..)
– Condizioni del cadavere:
– Lividi cadaverici (macchie ipostatiche)
– Rigidità
– Decomposizione (descrivere in dettaglio)
– Sangue liquido o essiccato
– Presenza di insetti
– Putrefazione

– Le condizioni del cadavere sono compatibili con le informazioni raccolte dall’esame dei luoghi
– Annotare e documentare le condizioni delle mani della vittima (lesioni da difesa, capelli, fibre,…)
– Annotare lo stato degli indumenti della vittima (pieghe,…)
– Contenuto delle tasche
– Esaminare l’area immediatamente circostante il cadavere, alla ricerca di tracce
– Registrare e documentare la direzione e la taglia delle macchie di sangue
– Controllare gli indumenti e le scarpe della vittima alla ricerca di tracce.

16. ESAME MEDICO LEGALE PRELIMINARE, SULLA SCENA DEL CRIMINE

– Annotare l’ora di arrivo del medico legale
– Farsi valutare preliminarmente l’ora del decesso
– Conferire con il medico legale per conoscere le cause apparenti del decesso
– Le lesioni sono compatibili con le armi rinvenute?
– Evacuazione del cadavere:
– Proteggere le mani del cadavere con dei sacchetti, per
salvaguardare le tracce sotto le unghie e i residui dello sparo
– Raccomandare al medico legale di salvaguardare gli indumenti ed evitare di tagliare gli stessi per svestire il cadavere in sede autoptica

17. TRATTAMENTO DELLE TRACCE E CONTROLLO DELLA PROCEDURA

– Assicurarsi che ogni traccia è correttamente repertata e imballata
– Stabilire e iniziare la “catena della custodia”
– Assicurarsi che ogni traccia sia stata:
– fotografata nella posizione originale
– misurata e iscritta sulla planimetria
– Armi da fuoco:
– Vi sono bossoli ?
– Vi sono fori d’entrata e proiettili ?
– Determinare quanti colpi sono stati esplosi
– Arma assicurata o disassicurata
– Arma carica o scarica, colpo in canna ?
– Posizione della munizione nel tamburo (schema grafico)
– Le ferite sono compatibili con l’arma in questione ?
– Ci sono tracce sull’arma ?

18. LIBERAZIONE DELLA SCENA DEL CRIMINE

Decisione critica: l’autorità dovrebbe poter tenere bloccata il più a lungo possibile la scena del crimine.
– Non liberare la scena prima di aver terminato l’interrogatorio preliminare del sospetto, dei testimoni e della cerchia dei vicini.
– Prelevare gli invii postali dalla buca delle lettere della vittima
– Annotare tutti i numeri di telefono degli apparecchi della scena
– Se si abbandona temporaneamente la scena, prevedere un controllo tramite agenti o la posa dei sigilli
– Prima di lasciare il luogo rivedere l’operato al fine di non aver dimenticato nulla (controllare il check-list utilizzato)
– Raccogliere tutto l’equipaggiamento impiegato come pure tutto il materiale di consumo ed i relativi imballaggi
– Non lasciare rifiuti

Una ultima osservazione è quella di auspicare che lo Stato intervanga con specifica norma sull’obbligo al Tribunale di far eseguire a ditte specifiche la bonifica e pulizia dei luoghi dove è stato commesso l’evento. Spesso questi luoghi vengono abbandonati nelle loro condizioni, creando pericolo sanitario e odori nauseabondi che lascio immaginare specie in un affollato condominio.

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