‘NDRANGHETA & ARMI

 

 

 

A seguito dell’efferato ed inquietante delitto del Vice Presidente del Consiglio Regionale, Dr. Francesco Fortugno, si sono fatte tante proposizioni, dette affermazioni e giudizi di ottimo principio tecnico o sociologico, ma si sono dette anche cose non inerenti la verità che non sono, certo, di aiuto alla lotta che si vuole attuare. La demagogia e l’ignoranza non può più trovare sostegno e terreno di coltura. Ognuno di noi è chiamato a dare il meglio della professionalità e della moralità e ancor di più è il cittadino comune che credendo nelle istituzioni deve sentire la necessità ed il coraggio di stare lontano dall’omertà perché ciò comporta, inevitabilmente, la solidarietà con la malavita. I giovani di Locri hanno dato grande dimostrazione di civiltà e di coraggio, con una grande voglia di isolare il male. Loro hanno messo in prima persona le loro facce e noi obsoleti e paurosi genitori, dietro quale dito ci nascondiamo?
Nei dibattiti tecnici-politici e sociologici che seguono gli eventi delittuosi è una costante demagogica alzare il dito di accusa verso le normative italiane in materia di armi che: “..sono insufficienti.”
Mi rammarico fortemente di queste affermazioni in quanto non sono assolutamente attinenti la verità e dimostrano soltanto inconsapevolezza, superficialità e demagogia in materia. Nella mia qualità anche di Presidente dell’ANEB (Associazione Nazionale Esperti Balistici) evidenzio, invece, che le norme che regolano il mondo delle armi è tra le più restrittive in Europa se non nel mondo per l’acquisto, detenzione e trasporto di armi, munizionamento ed esplosivi. Nessuna normativa in Europa, oltre la nostra nazione, prevede, per esempio, che le lanciarazzi, le armi ad aria compressa e le armi giocattolo che abbiano i requisiti di trasformabilità, sono considerate ARMI COMUNI DA SPARO.

Non è leale, proprio mentre si individuano i punti nevralgici e le strategie, accreditare la tesi che la Legge è così permissiva che consente alle cosche di armarsi. Se si parla di ‘ndrangheta e comunque di associazioni criminose e quindi di un mondo illegale, proibito dalle leggi, illegittimo e illecito, cosa ha a che fare la legge sulle armi e quindi il vivere civile e legale con gli approvvigionamenti illegali di armi ?
Le fonti di approvvigionamento illegali, per come è dimostrato dalla Magistratura nei centinaia di processi, dalle analisi dei Servizi, dalle corpose indagini delle Forze dell’Ordine e dal pentitismo, sono:
· L’acquisto in paesi dell’ex patto comunista per l’approvvigionamento di Bazooka, kalashnikov, armi a raffica, bombe a mano, esplosivi ad alto potenziale e cloni;
· Acquisto in paesi europei con documentazione falsa di armi sofisticate per tiri lunghi e con congegni di mira specifici;
· Furti in appartamenti, armerie e in luoghi militari, ma in costante diminuzione per il crescente uso degli allarmi;
· Rapine a cacciatori, con una tale sfrontatezza da riunire anche 80 cacciatori tutti in un luogo per l’approvvigionamento di fucili da caccia.

Spero di aver chiarito tecnicamente la problematica, volendo tranquillizzare le persone che le Leggi, attualmente in vigore in Italia, sono finanche eccessivamente restrittive, tanto che nel rispetto delle normative, risulta veramente difficoltoso ottenere un’autorizzazione inerente, appunto, le armi.

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