Comparare si estrinseca mettendo in un confronto diretto due elementi. Tutto risolto? certamente no! La prima cosa è sapere conoscere le procedure che consentano di discriminare tra le tracce di classe – ovvero quelle micro e macro tracce presenti su ogni elemento e su altri milioni di elementi simili a quello, in quanto “figli” di un unico progetto – e le peculiarità che sono le sole tracce che consentono, nella balistica forense, di poter affermare la identità o la non identità. Tali peculiarità si formano grazie a tutta una serie di eventi che non sono legati, se non per eventi eccezionali, al progetto originario, mentre anche nelle tracce di classe si formeranno le peculiarità. E’ anche importante e fondamentale seguire le procedure per il posizionamento dei reperti o dei tests in un contesto spaziale ben definito, in modo da ottenere un quadro topografico degli elementi sempre sovrapponibile tra loro.
Premesse queste semplici cognizioni, iniziamo un percorso tecnico molto semplice che ci aiuti, comunque, a comprendere questa importante scienza forense.
IMPRONTE DI CLASSE & PECULIARITA’
E’ opportuno descrivere, sinteticamente, come si formano tali impronte, la differenza tra di esse, perché possono esistere differenze metriche nelle impronte pur sussistendo l’identità, etc. Un’arma è il risultato di una serie di progettazioni, essa può essere definita una macchina che trasforma l’energia meccanica di percussione in energia termo – chimica.
Le enormi pressioni e temperature, che si sviluppano all’interno della camera di scoppio, agiscono in modo indiscriminato su tutte le pareti del bossolo che viene spinto e “gonfiato” sia sulle stesse pareti della camera che sulla culatta.
Da questo tormento fisico, il bossolo subisce delle modificazioni riportando in “copia” speculare stampate a compressione, elementi di classe ed elementi peculiari. Esistono moltissime variabili che si riscontrano nella fase della deflagrazione. Basti pensare che deflagrando cinque cartucce con la stessa arma è possibile ottenere 5 bossoli che a causa di anomalie apparentemente non rappresentano una unica origine.
Ritornando al tipo di impronte esse, quindi, si possono racchiudere in due grandi classifiche:
1° IMPRONTE DI CLASSE;
2° IMPRONTE PECULIARIE.
CLASSE
Sono le impronte lasciate dagli organi dell’arma, organi di progettazione, ed hanno quasi sempre una disposizione spaziale ben definita oltre a quella morfologica e generalmente metrica. Per cui è possibile affermare, in assenza di anomalie, che tutte le armi di una certa marca ma di quel modello, siano esse 10 oppure un milione, lasceranno sul bossolo esploso identici segni, ubicati sempre nella stessa posizione spaziale, per come già detto, chiamati segni di repere.
Normalmente le impronte di classe sono prodotte da:
==Estrattore,
==Espulsore,
==Percussore,
==Culatta,
==Pieni di rigatura,
==Vuoti di rigatura,
==Numero dei solchi conduttori,
==Verso dei solchi,
==Angolo con la generatrice.
PECULIARITA’
Queste impronte possono essere localizzate su ogni parte del reperto e sono presenti anche nelle impronte di classe. Sono causate da moltissimi fattori quali:
· Segni di lavorazione sull’arma (limature, tornio, etc. segni che si differenziano anche per il consumo dell’utensile usato),
· Residui di lavorazione (trucioli),
· Ossidazioni,
· Sostituzione di pezzi o segni di arnesi,
· Pulizia con oggetti duri che causano micro peculiarità,
· Usura diversificata,
· Etc, etc.
CRITERIO DELL’IDENTIFICAZIONE DELLE ARMI DA FUOCO
La soluzione del problema viene raggiunta effettuando l’esame con l’ausilio di uno strumento, il microscopio comparatore, che dimostra, agli esperti, la “identità” o la “non identità” tra le impronte esistenti sul bossolo o sul proiettile in reperto e su quelli provenienti dai tiri sperimentali.
Una descrizione sommaria del microscopio comparatore può limitarsi all’accenno che esso ha due piatti portaoggetti, mobili ed orientabili, che vengono osservati mediante due obiettivi situati verticalmente. A mezzo di un sistema di prismi, le immagini dei due corpi, raccolte dagli obiettivi in simultanea comparazione, possono essere portate a combaciare lungo una sottile e netta linea di divisione e studiate e fotografate attraverso un unico oculare.
La ripresa fotografica avviene alle stesse condizioni di illuminazione, con gli stessi ingrandimenti e dallo stesso punto di vista, il che permette di presentare un’immagine immediatamente convincente sia per il Consulente, sia per il Magistrato.